OCCHIO: degustazione, esegesi...   ESPRESSIONI: visioni, letture, arte...

sabato 12 novembre 2011

un po' scalinata di Odessa e un po' grindhouse

La pellicola che andremo fra poco a trattare è destinata a diventare una perla di occhio sulle espressioni, in seno ad una filosofia qui imperante. Spieghiamo: negli ultimi anni c'è stata una riscoperta del cinema bis, con particolare riguardo verso quello che fu nel Bel Paese. Ad alimentare il tutto riviste quali Nocturno e sue ramificazioni virtuali e trasmissione televisive come Stracult, che noi seguiamo regolarmente e non finiremo mai di ringraziare per coraggio e insana passione dimostrata. Esse hanno aiutato una consistente base di appassionati che, dopo il cartaceo, ha riversato sul web la sua passione, in siti, blog, forum, newsgroup.Ovviamente è stato un proliferare anche della materia prima, con riedizioni degne e meno degne di opere "di genere", spesso corredate da extra, il nome stesso spiega di cosa si tratta, che informano lo spettatore su curiosità, retroscena, sinossi, dati che sarebbe stato un po' più difficile reperire. In questa sede siamo particolarmente contenti anche dell'interesse per il nostro bis italiano perpetrato, in primis, da fruitori in USA e Francia (già, i nazionalismi li lasciamo ai potenti e al popolino reazionario, fra guerre, i "popopo" e le testate), ma anche Est Europa (Ciao, Alex!), America Meridionale, Giappone, ecc. Attenzione, è chiaro che non parliamo di Fellini, Antonioni, Bertolucci, De Sica e Loren, punti fermi da decenni, ma di Bava, Fulci, Freda, Sacchetti, Margheriti, De Rossi, Martino e via sul filone.
Unico parto un po' particolare, non di certo negativo ma solo caratterizzato da un po' di simpatica cocciutaggine, la nascita di una categoria: avete presente la reazione di Fantozzi e colleghi post golpe verso Guidobaldo Maria Riccardelli e i suoi classici? Quelli che lo hanno obbligato alla visione di bis veri e fittizi. Ecco, allora categorie portatrici di tali "valori" non esistevano, la parodia era solo verso il prode Guidobaldo, ora invece hanno preso forma. Trattasi di fan dediti alla visione di B-movie, e fin qui nulla di trascendentale. Il fatto è che spesso non riescono a percepire che tu hai un gusto e una percezione simile alla loro, soltanto perché non ti esprimi, tanto per dire, à la G-Max in Stracult. In loro vige un pensiero, del tipo: "questo è cinema vero, trasgressivo, verace, che picchia, dice le cose in faccia e simboleggia degnamente la mia apertura di pensiero". Spesso a nulla vale rispondergli che tu sei da millenni di quella parrocchia, che sei cresciuto a pane e Joe D'Amato, magari ornando il tutto con trombetta del cul. Se la tua impostazione stilistica è poco diversa, se dai spazio ANCHE alle avanguardie sovietiche e all'espressionismo, o sei una specie di Riccardelli o magari uno che non può capire quali meravigliose disinibizioni sussistono nel loro mondo, che, per inciso, aiuta loro anche con il sesso di interesse, tramite la figura da spacciare del simpatico "coatto ma colto". Insomma, a loro dedichiamo questa pellicola, perché occhio..., che si è sbizzarrito in merito più volte, quando propone, propone bene!

The Geek
1971
Stati Uniti d'America

Tre quarti d'ora di puro delirio! C'è il solito gruppetto di disinibiti in furgoncino Volkswagen, che questa volta va alla ricerca nientemeno che del Big foot. Ma l'utile va pari passo con il dilettevole e non c'è niente di meglio che dargli la forma di sesso agreste. Anche il Big foot è della stessa idea...
Difficilmente si è vista tale violenza verso il linguaggio filmico. Sfocature da antologia, tempi di inquadratura tedianti e zoom verso figure a centinaia di metri, fra traballamenti e accelerazioni e decelerazioni. Menzione per i titoli di apertura, che scorrono meccanicamente come si usava un tempo per altri scopi, anch'essi sfocati e perfino storti. Quelli di chiusura non esistono, a parte un THE END sbilenco; ricordiamo che non viene menzionata la crew, tuttora sconosciuta. Le prove attoriali, con Mycle Brandy e Lynn Holmes unici nomi venuti fuori, si limitano a qualche passeggiata inframezzata da copulazioni un po' annoiate e spaesate, rese tecnicamente senza né capo né coda; però molto "settantiane", gli esperti capiranno... Come si intuiva vi partecipa anche il Sasquatch, è lui il "geek", non ci sono maniaci di tecnologia, ma la reazione delle sue vittime è equamente divisa fra disagio e piacere. Lui, esso, è agghindato con un costume tipo quelli presenti nei negozi di articoli da regalo d'annata.
Anche qui presente, come prassi di tanta exploitation, la figura dell'"esperto" in apertura, che dà avvertenze sulla visione; peccato che stavolta la sensazione di taglio scientifico è assente, pare anche lui allucinato.
Insomma, ci è piaciuto? Certo che sì, è weird, dà sensazione di realismo, amiamo questo genere di opere!

19 commenti:

  1. Mi piace che tu faccia recensioni su film o filmati che pochi conoscono, grazie!

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  2. sembra una roba totalmente folle e amatorialissima. inutile dire che me la posso perdere :)
    si trova sui canali conosciuti?

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  3. correggo: che *non* me la posso perdere!

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  4. @giulia: grazie a te per la visita! :)

    @Einzige: sui soliti no, ti do dritte via mail!

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  5. interessante recensione,devo recuperarlo.

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  6. Questo mediometraggio è mio, costi quel che costi:D.

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  7. Mi piace il titolo del secondo film, The Geek. La leggenda del Big Foot è grande qui nel sud USA.

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  8. @cinefatti: visione allucinante! se ti serve una mano...

    @msmariah: vero, riproposta in tanti film. :)

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  9. A Cinefatti serve una doppia mano per reperirlo si! *_*

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  10. Entusiasmante. Tra l'altro.. dove si possono trovare queste riviste? ... Mi hai incuriosito e non le conoscevo.

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  11. Thank you very much for Your subscription :3
    I do not know Italian, but I hope that with the help of a translator I will be able to read Your posts ^ ^

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  12. @cinefatti: dare mano, subito.

    @Melinda: conosci esempi del "parto"?

    @Carolina Venturini: anche sul web, ma si tratta di film, libri, ecc., riviste ancora nulla, ma non mancheremo. O alludevi al teatro di rivista? Anche quello tratteremo, prima o poi.

    @Judka: thank you! I will read you with translator! Return to
    find me! :)))

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  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  14. This means a lot to me! :*
    I'll be back here ha ha ha :D

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  15. Mi limito a un ciao, sei troppo avanti per me !!

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  16. Sembra a suo modo una gran figata, devo recuperarlo!

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