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martedì 3 gennaio 2012

la faccia del passato

Dementia
1955
Stati Uniti d'America
Regia: Bruno VeSota
Scritto: Bruno VeSota

La follia genera mostri, questo viaggio in celluloide ben descrive una situazione tale.
Lei viveva con due creature maligne, una fedifraga, femmina, l'altra rozza e violenta, maschio. La creatura uomo uccise la creatura donna e lei, figlia e protagonista, dopo aver visto la scena, accoltellò lui, il padre. Ciò rimarrà per sempre nella sua vita, squallida, pregna d'incubi, con un letto in un infimo hotel, con una luce intermittente che entra dalla finestra e fa da spola fra passato e presente, fra personalità violenta e pacata, con vicini che le ricordano le sue storie passate. Nella metropoli in cui vive, le cui strade e strutture paiono mondi asimmetrici, con marcate luci ed ombre, come nel'amato, da chi scrive, espressionismo tedesco, esistono altri obbrobri: reietti maneschi negli angoli bui, manichini indifferenti e lerci arricchiti sempre pronti a comprare con il loro sporco denaro, affamati di carne da masticare e da violare. Uno di questi ultimi, schifoso, con il suo egocentrico lacché riuscirà a circuire la donna, e dopo preamboli borghesemente falsi si dovrà arrivare al dunque carnale. Ma lo spettro del padre è ovunque: nell'attendente presente nel lussuoso stabile dove dovranno consumare il rapporto, nell'aspetto fisico delle forze dell'ordine, che una volta l'hanno anche aiutata (una lievissima accondiscendenza alle violenze paterne?), dappertutto, ovviamente anche nel viso del facoltoso. E con un peso del genere non si può che ripetere l'azione passata. Nessuno la perdonerà, anche se vivrà un momento di salvezza "artistico" in un jazz club, la raggiungeranno, la polizia/padre, il laido riccone risorto, gli ignavi delle strade.
Incubo? Forse no.
Capolavoro di chiaroscuri, mimiche caricate, sovrimpressioni geniali, si veda la metaforica sequenza con le onde.
Lei, a parer nostro, bellissima.
Altre sequenze di rilievo sono quella al cimitero, un grandissimo espediente per il flashback, che strizza l'occhio ai classici d'orrore del periodo e ricorda non poco alcuni film di Ed Wood, il direttore della fotografia è infatti William C. Thompson, suo assiduo collaboratore, e la bellissima conclusione dal serratissimo ed allucinante montaggio.
Musiche di George Antheil adatte perché martellanti ed ossessive, quasi nessun suono, se non nel finale.
Questa versione, in cui è presente la narrazione extradiegetica di Ed McMahon ed è chiamata Daughter of Horror, dura poco meno di un'ora, ne esiste un'altra di 61 minuti senza narratore, con qualche suono di sottofondo in più.
Scrittura e regia vengono attribuiti a John Parker, che invece è solo produttore, quei ruoli spettano a Bruno VeSota, interprete anche dell'uomo ricco.

8 commenti:

  1. Questo non lo conoscevo, grazie per avercelo proposto.

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  2. Non solo trovo interessanti i film che proponi - misteriosi, inquietanti, ricchi di spunti - ma scrivi recensioni in uno stile tutto tuo. Troppe recensioni ricalcano schemi compositivi di altri, uniformandosi linguisticamente. Tu componi in modo quasi poetico, non saprei in che altro modo definire la tua scrittura, riuscendo ad essere elegante, preciso e scientifico (se di scienza si può parlare) allo stesso tempo.

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  3. Un'altra meraviglia che ben conosco. Sai sempre come e cosa scrivere, lo fai in modo perfetto. Se mai interessasse il film si trova anche su youtube. A presto.

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  4. @Nick: ;)

    @Veronica: senza retorica da commenti ti dico che queste tue opinioni mi fanno davvero, ma davvero piacere, perché hai centrato in pieno come vorrei pormi (e quanto pare ci riesco).
    Non voglio recensire schematicamente, con tanto di pagina riepilogo, ma dare inoculazioni d'arte, anche brevissime, descrivere tramite sortite senza seguire un filo che vuol essere per forza chiaro o far contento e non annoiare il lettore; degli "sprazzi descrittivi"
    Un altro mio intento è farlo con un a forma che sia una via di mezzo fra la narrativa e la saggistica, tecnica che ritengo giusta per esprimere le sensazioni provate, e grazie a te ho scoperto che la cosa mi riesce.
    Questa è l'idea di un blog di un NON appassionato di cinema e letteratura in toto, ma di una persona ha un suo campo d'azione, che può benissimo comprendere grandissimi nomi ma non si lega alla prammatica.
    Sincero grazie per aver capito! :)

    @Isobel: grazie, carissima! Ma quanto è bello questo film? Paragonabile ai grandi degli anni Venti, stupendo!
    Lei interpreta alla grande!
    Hai fatto bene a ricordare che è sul tubo, io non c'avevo fatto caso!

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  5. Bruno VeSota. Cioè, Bruno VeSota. Quello di "Invasion of the Star Creatures", tra le altre cose. Sono lontano dalla rete in questo periodo, ma non è giustificabile. Cioè sei proprio tu, con tanto di nome, e io non lo sapevo, non sono mai passato. Sono un rincoglionito. E un trombone. Che scrive cazzate sui filmacci. Bravissimo, grande, bellissimo sito. Capisci, Bruno VeSota, non ci potevo credere. Massima stima e un grande saluto. Chapeau.

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  6. @Belushi: ué, Belù! Io davo per scontato che conoscessi il sito, appunto da nome e link, eheheh! Te possino! :D
    Incredibilmente VeSota è creatore di questo e di "Invasion...", sci-fi ormonal-cartonato così diverso da questo, che invece è serissimo.
    Torna a trovarmi, mi raccomando!

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  7. OMS! I love the descriptions of the city! But it is the truth ... I remember that King's son wrote great stories that are happening in the city ... But I do not remember title ... damn -___-
    I'm old :D

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  8. @Judka: i also love the more urban environment than, for example, countrified!

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