OCCHIO: degustazione, esegesi...   ESPRESSIONI: visioni, letture, arte...

venerdì 14 settembre 2012

sprazzo di Terayama no. 9

書見機 (Shoken-ki)
1977
Giappone
Regia: Shûji Terayama

The Reading Machine.
Punto fermo della storia dell'umanità, il libro arde come un fuoco.
Legato indissolubilmente alla meccanica cerebrale, fondamenta del progresso, lo scorrere uno di essi è come avvicinarsi man mano ad una luce, sempre più forte, sempre più penetrante.
È natura e meccanica nello stesso tempo, è materializzarsi dei sogni dell'uomo, passaggio spirituale di generazione in generazione; nutrimento, fa le veci di una mammella.
Parole; bisogna avere solo una rozza scorza per evitare.
Che la danza continui all'infinito!

12 commenti:

  1. rieccomi caro, scusa l'assenza.
    tutto bene?
    un abbraccio

    RispondiElimina
  2. un infinito costruttivo.. delizioso frammento

    RispondiElimina
  3. Scusa se commento qui OT, Grazie per la tua visita, la ricambio volentieri. Il tuo luogo lì per lì incute un pò di timore, ma piano piano ci farò qualche passo. Ciao. Giorgia.

    RispondiElimina
  4. Le prime carte, lamine di corteccia bruciate, frammentazione in fibrille, la cenere fermentata rinasce, diventa fibrosa, filamentosa, e posta al sole assume la sua forma pastello asciutta, la forma della pagina quella dove ogni cosa può essere letta. Canapa tessuta, macarata e trainata da buoi, o dall'uomo: qua per la prima volta s'inserisce l'energia, dall'energia nasce l'idea industriale. Stracciaroli, paste, mulini ad acqua, i magli, latte, raffinazione d'argilla e di gesso, il TELAIO amovibile, macchina che discerne il liquido dal solido ingabbiato nelle vergelle. Liquida nasce la carta. Gelatinose. Stesa ad essiccare la filigrana, textura. Dagli stracci, dal tessuto la pasta di carta. Ma quella che piace a me è la cassa tipografica. Un mondo in legno di possibilità quasi infinite: le lettere, le misure, il corpo dei caratteri, le cavità del pensiero diventa trasmissione comunicativa viscosa d'inchiostro. Chimismi. E le immagini anche, la xilografia, la calcografica sul rame...e così via.
    La storia del libro, il destino del libro, la storia industriale, la storia culturale, l'origine dell'uomo, la formazione della coscienza, la forza che muove la DISARMANTE riformulazione del vero, e del dire, del trasmettere, del divulgare, dell'educare, dell'inculcare, del confondere, del creare patine, oscuramenti, liberazioni, RIVOLUZIONI...il cemento ha la sagoma di un libro non sfogliabile: la sagoma della conoscenza, dell'apprendimento, una tabula rasa tenta di andare avanti, voltare pagina sul muro. Lavoro, produzione che non si perde, che nel suo uscire fuori come prodotto resta afferrabile, resta GODIBILE. Ma anche RIGETTABILE. Rigettabile. Questa è la fine. La donna, quella donna, bella di nero d'inchiostro, pigmento di Ematite ...questo bianco e nero, eccessivo campo di contrasto, sfondi estremi intersecati nelle diverse figure in un addentrante reciproco aversi, il pieno col vuoto, il momento immobile, l'immagine capovolta, la voce della donna, la nudità, l'abito nero, accompagna. L'uomo è appeso al contrario. Tutto è CONTIGUITA'.

    RispondiElimina
  5. @Vaty: si sopravvive, grazie! :)

    @Simonetta: deliziosissmo! :)

    @Giorgia Percosasiamonati: passeggerò volentieri anch'io da te!

    RispondiElimina
  6. @Anonimo: «...del divulgare, dell'educare, dell'inculcare, del confondere, del creare patine, oscuramenti, liberazioni». Già. L'idea di cammino variegato è una delle più evidenti. Un Terayama inedito questo, al tempo della visione mi sorprese, e ne fui soddisfatto.

    RispondiElimina
  7. Ciao,
    piacere sono Cristina. Molto bello il tuo blog!
    Anch'io nel mio parlo di cinema anche se la mia specialità sono i film romantici...
    Ti va di collaborare? Ho in mente un paio di idee per rendere la cosa interessante per entrambi.
    Se l'idea ti ispira, scrivimi su lascatoladelleemozioni@gmail.com
    A presto!

    RispondiElimina
  8. ciao ! scovi sempre perle interessanti e assolutamente a me lontane. buon proseguimento !

    RispondiElimina
  9. @Tintarella di... Luna: Blog serio non me l'avevano detto, è un bel termine, mi piace! Grazie! :)

    @Blog Cinema: vengo presto a trovarti e a saggiare le tue romanticherie! :)

    @silvia16: grazie, il meno diffuso è il mio pane! :)

    RispondiElimina
  10. Perchè in fondo, libri e cinema sono sempre in lotta, la vittoria solitamente va a chi per primo ha scritto o filmato, o forse perdono sempre entrambi ;P

    RispondiElimina
  11. @i dont like movie: Non consideri che possano vincere entrambi? :)

    RispondiElimina